Idee per accrescere l'efficacia di un grande progetto di innovazione del Paese

A cura di Tina Belluscio (Consulting Manager, Dedagroup Public Sector & Utilities)

SPID, il Sistema per l’Identità Digitale del nostro Paese, è uno degli asset immateriali sui quali si punta per il disegno del nuovo modello di amministrazione digitale nazionale.

Oggi SPID esiste, non è un annuncio né un disegno progettuale, ma una innovazione reale che ha cominciato il suo cammino di diffusione e di sviluppo.
Chiaramente SPID è anche stato al centro di molti dei tavoli di lavoro dell'ultima edizione di Forum PA 2016. Ed è proprio dalla mia partecipazione ad uno di questi momenti di dialogo che sono partita per fare una riflessione su quanto di SPID è già realtà e su quanto, invece, dovrebbe essere oggetto del lavoro di tutti gli stakeholder coinvolti. Per far sì che l'identità digitale diventi davvero un progetto di successo e inneschi un circolo virtuoso di innovazione in tutto il sistema Paese.



Chi si occupa di innovazione digitale intuisce, infatti, che la vera sfida comincia proprio adesso.  Come sapremo cambiare e reinventare il rapporto tra cittadini e Pubblica Amministrazione, ora che una identità digitale dei cittadini esiste? E questo è un tema che con la tecnologia, paradossalmente, ha poco a che vedere. Un cittadino digitalmente riconosciuto in maniera univoca diventa davvero il centro attorno al quale ridisegnare una nuova logica di servizio e di rapporto con la Pubblica Amministrazione digitale. Occorre ragionare su quali servizi veicolare tramite il portale Italia LogIN e sulle modalità di interazione, laddove le 37.000 articolazioni territoriali della nostra Pubblica Amministrazione dovrebbero diventare trasparenti rispetto alle esigenze che il cittadino esprime in una istanza.

Ancora, occorre interrogarsi sul tema del livello di servizio digitale e su come garantirlo in maniera uniforme, dato che il cittadino digitale dovrebbe ritrovare lo stesso standard e la stessa modalità di relazione indipendentemente da chi c’è dietro, cioè dall’Amministrazione che è funzionalmente responsabile della singola istanza. È un tema di equità che l’identità digitale ci pone, per evitare di riproporre un Nord e un Sud digitali: da un lato, amministrazioni che espongono servizi di livello avanzato perché si reinventano pensando al rapporto col cittadino digitale, dall'altro Amministrazioni che espongono servizi di base, secondo una logica di mero adempimento. in tal modo SPID sarebbe soltanto vissuta come l’integrazione con un nuovo sistema di credenziali.


Qui si tratta invece di ragionare in termini di cittadinanza digitale, di cui l’identità digitale è un primo passo, fatta di diritti ma anche di doveri del cittadino. Come ad esempio la responsabilità di stabilire una relazione digitale con la Pubblica Amministrazione, che richiederebbe grande attenzione all’utilizzo di un domicilio digitale come canale di comunicazione a due vie.

Tutto questo si costruisce in un percorso di grande impegno da parte di tutti gli attori coinvolti e tra questi gioca un ruolo chiave il mercato. Il mercato è il soggetto intermedio che aiuta a cucire l’impianto strategico dettato dal livello nazionale con il piano operativo applicato a livello locale. Lo fa, in una logica di responsabilizzazione e partnership, sposando sia le indicazioni che arrivano dal livello nazionale sia recependole nei propri sistemi in modo da fornire agli Enti Locali una proposta di soluzioni già nativamente integrate.

Nel nostro caso tale approccio si sostanzia nella volontà di aiutare gli Enti a realizzare il cambiamento verso la Data Driven Administration creando percorsi di condivisione digitale dei dati e dei sistemi, per fare dei servizi pubblici il fattore abilitante dello sviluppo del Sistema Paese.  E' favorendo il dialogo tra PA centrale e Locale che l'Agenda Digitale e SPID possono arrivare a innovare le foglie dei comuni italiani, su tutto il territorio. Una evoluzione radicale, che per Dedagroup culmina con l’avvio del progetto di sviluppo di Civilia Next,  prima piattaforma software realizzata in ottica fully digital che racchiude il “saper fare” del Gruppo e ne sostanzia la visione. Una visione che punta a realizzare un disegno di condivisione digitale dei dati e dei sistemi capace di realizzare a livello territoriale le direttive della European Digital Agenda e le linee guida dettate dai livelli decisionali centrali e regionali, consentendo di dispiegare sul territorio policy informate, eque e in grado di migliorare i servizi a cittadini e imprese.


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